Recentemente sono stati introdotti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy una serie di incentivi per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese italiane. Il credito d'imposta per investimenti in beni strumentali ha infatti l'obiettivo di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
Gli incentivi si rivolgono a tutte le imprese residenti nel territorio nazionale, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Il credito d'imposta per gli investimenti in altri beni strumentali materiali tradizionali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni, ai soggetti aderenti al regime forfetario, alle imprese agricole ed alle imprese marittime.
I beni oggetto di investimento devono rispettare alcuni requisiti. In primis, della "strumentalità" rispetto all'attività esercitata dall'impresa beneficiaria. I beni, conseguentemente, devono essere di uso durevole ed atti ad essere impiegati come strumenti di produzione all'interno del processo produttivo dell'impresa. Sono, quindi, esclusi i beni autonomamente destinati alla vendita (beni merce), nonché quelli trasformati o assemblati per l'ottenimento di prodotti destinati alla vendita. Sono inoltre esclusi i materiali di consumo. In secondo luogo, della "novità". Pertanto, l'agevolazione non spetta per gli investimenti in beni a qualunque titolo già utilizzati.
Per accedere alle agevolazioni, nel caso di beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi specifici e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
Per i dettagli sulle condizioni del credito d'imposta si rimanda alla scheda tecnica presente sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
***