La normativa introduce significativi cambiamenti per il settore bancario europeo, con l'obiettivo di rendere i requisiti patrimoniali più uniformi e di limitare i rischi di esposizioni eccessive. Viene infatti stabilito un regime prudenziale transitorio per le cripto attività e vengono introdotte delle modifiche per migliorare la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) da parte delle banche.
Una delle novità più rilevanti è l'introduzione di una "soglia minima di rendimento" (output floor), che fissa un limite inferiore ai requisiti patrimoniali basati sui modelli interni delle banche, pari al 72,5% di quelli calcolati con misure standardizzate. Questa misura mira a ridurre le differenze tra istituti di credito, promuovendo maggiore trasparenza e stabilità nel sistema finanziario.
Gli Stati membri avranno 18 mesi per integrare la Direttiva Crd VI nelle rispettive leggi nazionali, mentre il Regolamento Crr III sarà applicabile dal primo gennaio 2025, ad eccezione di alcuni punti dell'art. 1 che si applicheranno a decorrere dal 9 luglio 2024.
Rispetto alle nuove regole di Basilea il Presidente e il Vice direttore generale vicario dell'ABI rilevano l'accoglimento di numerose istanze dell'ABI come la conferma di misure positive già vigenti che non sono state modificate, quali il "Fattore di supporto per le PMI" (c.d. "SMEs Supporting Factor") e la ponderazione più favorevole per prestiti garantiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione.
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