BPL Inside – Intervista a Luca Ascari

Luca Ascari, Responsabile del Progetto di Digital Transformation di BPL, racconta le dinamiche e le attività in atto all'interno del Gruppo bancario e come questo si stia evolvendo in ottica digitale per affrontare le sfide di un settore in profonda trasformazione.

Buongiorno Luca, lavori in BPL da quasi quindici anni. Cosa è cambiato in tutto questo tempo? Quali aspetti invece sono rimasti invariati?

Ormai appartengo alla vecchia guardia in BPL e posso dire che in questi anni di cose ne sono cambiate davvero tante. Quando sono entrato, Privata Leasing era una società finanziaria radicata nel territorio emiliano e specializzata unicamente nel settore del leasing. La trasformazione in banca, avvenuta nel 2011, ha avviato una catena di mutamenti profondi e un ampliamento delle prospettive che ha messo duramente alla prova ciascuno di noi e ci ha sfidati a confrontarci con un mondo in continua evoluzione. Spesso le banche vengono viste dall'esterno come istituzioni granitiche, monolitiche, ma vederne nascere una dall'interno, fin dal primo giorno, è un'esperienza pressoché unica. Ti insegna a capire come funziona una banca, sia a livello macro, che nei suoi più minimi particolari; ad avere la percezione dei dettagli, ma anche una visione complessiva, difficilmente acquisibile diversamente.

E da questa posizione privilegiata posso dire che quello che non è cambiato è lo spirito dell'azienda, la sua anima imprenditoriale; una connotazione che la contraddistingue fin dalla sua fondazione e che ancor di più si riconosce oggi, in un periodo in cui il sostegno del sistema finanziario agli imprenditori diventa fondamentale per la ripartenza del Paese.

Molte aziende parlano di digital transformation al tempo d'oggi, a volte dando l'impressione di non avere ben chiaro cosa essa significhi. In che modo il Gruppo BPL sta affrontando questo cambiamento?

In tutti i settori oggi non si può fare a meno di parlare di digital transformation, un concetto ampio e versatile che, a volte, rischia di rimanere un'etichetta vuota. Il mondo bancario è certamente scosso da questi cambiamenti: l'ingresso delle fintech, nuove realtà nate nel mondo della tecnologia più avanzata e che oggi competono con le banche tradizionali sul loro stesso campo, crea a queste ultime un serio problema di identità, oltre che di perdita di competitività e quote di mercato. L'identità di un'azienda deve essere forte per resistere a queste forze e riuscire ad utilizzarle a proprio vantaggio. Sappiamo che il cliente percepisce il valore di un bene o di un servizio nel momento in cui entra in contatto con l'azienda. La disintermediazione che la tecnologia rende oggi possibile, in ogni settore, è certamente utile, comoda e gratificante, ma sappiamo anche che la gratificazione ottenuta da un acquisto online non è paragonabile allo stesso acquisto avvenuto in negozio; quando sentiamo che chi ci assiste ha compreso il nostro bisogno e che si è adoperato per soddisfarlo, il valore che percepiamo in relazione a quel bene o a quel servizio è immensamente superiore.

Il digitale deve essere lo strumento che, dall'interno dell'organizzazione, rende più semplice e produttivo il lavoro di ciascuno noi, ci permette di collaborare in modo più semplice e proficuo, di prendere decisioni rapide e basate su dati aggiornati in tempo reale, di semplificare i processi e renderli flessibili, agili, capaci di modificarsi giorno per giorno e, in definitiva, di liberare le persone dai pesi e dalle oppressioni che impediscono loro di esprimere appieno il proprio talento. Perché il talento delle persone è il vero valore dell'azienda e il digitale deve essere lo strumento che lo fa affiorare completamente in superficie, là dove i clienti possono percepirlo.

Quali sono i prossimi obiettivi lato digitale?

Siamo impegnati nel potenziamento di un'infrastruttura tecnologica avanzata che liberi la banca dalle rigidità tipiche di questo settore. L'integrazione delle diverse realtà del nuovo Gruppo bancario, anche dal punto di vista tecnologico, è certamente una priorità, così come la valorizzazione e delle realtà fintech nelle quali siamo entrati, società innovative e nelle quali vediamo un grandissimo potenziale.

Come accennavo prima, la trasformazione digitale è una forza propulsiva che nasce dall'interno ed arriva in superficie: è un cambiamento culturale, ancor prima che tecnologico. Il Gruppo BPL è determinato nel dotarsi di un mindset digitale, un modo di pensare e di lavorare nuovo, permeato da una cultura digitale diffusa e trasversale. Da membro "anziano" di BPL vedo con piacere l'ingresso in questi mesi di tanti giovani laureati, persone determinate e brillanti, ricche di idee ed entusiasmo che abbiamo scelto, e continuiamo a scegliere, tra le più interessanti uscite dalle facoltà STEM. Vogliamo far crescere il nostro team di specialisti digitali affinché questo diventi motore di innovazione e ambasciatore di cultura digitale all'interno dell'intero Gruppo.

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Consigli utili per la sicurezza online

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